9 giugno 2018 - 13:48

Giuseppe Ungaretti raccontato da Andrea Cortellessa - Letteratura - Rai Cultura

Giuseppe Ungaretti in un prezioso documento filmato nel 1969 dice: "L'uomo nella guerra manifestava i suoi peggiori istinti anche se quella guerra, anche se c'eravamo entrati, anche se l'avevamo voluta, ci sembrava che fosse l'ultima guerra, che fosse la guerra per liberare l'uomo dalla guerra. La guerra non libera mai l'uomo dalla guerra.

Giuseppe Ungaretti in un prezioso documento filmato nel 1969 dice: “L’uomo nella guerra manifestava i suoi peggiori istinti anche se quella guerra, anche se c’eravamo entrati, anche se l’avevamo voluta, ci sembrava che fosse l’ultima guerra, che fosse la guerra per liberare l’uomo dalla guerra. La guerra non libera mai l’uomo dalla guerra. La guerra è e rimarrà l’atto più bestiale dell’uomo”.

Ad accompagnarci nel racconto Andrea Cortellessa, professore di Letteratura italiana contemporanea che ha dedicato a Ungaretti una monografia nel 2000 e ha curato Le notti chiare erano tutte un’alba, un’antologia dei poeti italiani nella Prima guerra mondiale.

Interventista della prima ora Ungaretti vuole come molti degli intellettuali italiani entrare in quella guerra che considera una soluzione per ottenere uno stato di uguaglianza e di libertà e perché spera di ritrovare nella guerra la sua identità di italiano, visto che era nato in Egitto e aveva vissuto a lungo in Francia. “E se la guerra mi consacrasse italiano?” scrive a Giuseppe Prezzolini prima del conflitto. Ben presto, sul Carso, a guerra iniziata, Ungaretti cambia radicalmente registro e diventa il poeta per eccellenza della Grande Guerra. La trincea cambia tutto: la posizione di fronte alla guerra, la poesia, lo stile franto e le parole isolate, quasi assolute e, come dice Andrea Cortellessa, in trincea Ungaretti “trova le parole per attaccarsi alla vita” ed esce dalla guerra italiano e poeta. E a ricordarci l’insensatezza della guerra le letture di poesie come San Martino del Carso, Fratelli, Sono una creatura, Veglia, I fiumi con la voce inconfondibile di Giuseppe Ungaretti nei preziosi documenti filmati di Rai Teche.

(fonte: Rai letteratura)