Pubblicato più di un anno fa

di Matilda Rotta
Buongiorno a tutti! Sono ancora io, Matilda, qui con il terzo appuntamento della rubrica mensile sulla Malesia. Ah, Dicembre! Anche qui la magia del Natale è nell'aria: le strade sono addobbate con alberi e luci sfavillanti, tutti fanno finta di essere migliori di quello che sono e i bambini aspettano trepidanti di sedersi sulle gambe di Babbo Natale nei centri commerciali. Ma non é di questo che voglio parlarvi oggi. Ci tenevo invece a raccontarvi della mia recente vacanza a Langkawi, ed in particolare dell'affasciante leggenda che la circonda.
Langkawi comprende un arcipelago di ben 99 isole situate al nord della Malesia, appartenente alla regione del Kedah. Tra i punti di maggiore interesse troviamo la grande quantitá di aquile presente, le rinomate spiagge, visitate ogni anno da due milioni di turisti, il vastissimo geopark, la funivia piú ripida del mondo, e, dulcis in fundo, dettaglio a mio parere da non sottovalutare, il cioccolato, meno costoso poiché senza tasse applicate (Langkawi é duty-free). La cosa più interessante, cioccolato a parte, é appunto la storia che ho menzionato prima e che vi illustrerò con immenso piacere. Respirate profondamente, mollate Cartesio per un attimo e preparatevi ad immergervi in un emozionante racconto direttamente dall'altra parte del mondo.
La leggenda narra che due secoli fa, intorno al 1800, da una coppia originaria di Phuket, Thailandia, trasferitasi nel villaggio di Ulu Melaka in cerca di fortuna, nasce tale Mahsuri. E a noi cosa ce ne importa? Ecco, Mahsuri é dotata una bellezza straordinaria, senza pari, che ispira diversi poeti e scrittori dell'epoca e la porta ad essere la donna piú chiacchierata dell'intera isola. Dopo qualche tempo decide di sposarsi con un guerriero locale, Wan Derus, fratello minore del rappresentante del sultano di Langkawi.
Mentre il marito si trova in guerra a combattere, Mahsuri si trasferisce presso i genitori. Durante quel periodo, nel villaggio approda un poeta, Deramang, che alloggia proprio nella sua casa e alla quale insegna le nobili arti della poesia e del canto, aumentando ancora di piú la sua popolarità. Questo suscita l'invidia della sua cognata, la signora Wan Mahora, la quale, alla nascita del figlio di Mahsuri, divorata dalla gelosia, le dà della fedifraga e la accusa pubblicamente di aver commesso adulterio con Deramang. I due vengono dunque condannati a morte dal rappresentante del sultano, che crede alle accuse mosse dalla moglie nei loro confronti. La povera giovane viene dunque legata ad un palo e accoltellata ripetutamente. Nonostante le multiple ferite a lei inflitte, Mahsuri si dimostra dura a morire (molto stile Bruce Willis) e, agonizzante, rivela ai suoi aguzzini che l'unica arma in grado di ucciderla é il "keris" di famiglia, ovvero un pugnale ricurvo tipico della Malesia. Si dice inoltre che il sangue che sgorgò dalle sue ferite durante la tortura fosse bianco: alcuni credono che l'insolito colore rappresenti simbolicamente l'innocenza e la purezza di Mahsuri, vittima di una penitenza crudele ed ingiusta supportata dai suoi stessi compaesani. Mentre spira, uno stormo di uccelli vola intorno a lei, con l'intento di nascondere il suo corpo. In punto di morte, la donna lancia una maledizione contro l'isola e promette che le future sette generazioni a venire sull'isola non avrebbero avuto alcuna pace. Gli anni successivi alla sua morte furono infatti segnati da guerre contro i siamesi e dure carestie, tanto da far pensare che ad un certo punto a Langkawi fossero presenti più bufali che esseri umani.
Mi auguro che la storia vi abbia colpito, così come ha colpito me. Ne approfitto per augurare a tutti un felice Natale. Al prossimo articolo!
(3 - continua)