18 aprile 2015 - 10:50

Un commerciante
Un  commerciante vende un orologio a 40 Euro e lo ricompra a 30 Euro. E' chiaro che ha guadagnato 10 Euro, visto che si ritrova con il suo orologio e 10 Euro.
In seguito lo rivende a 35 Euro, guadagnando altri 5 Euro.
Tutto soddisfatto pensa:
"Ho guadagnato 15 Euro."
La sua segretaria però gli dice:
"Lei ha cominciato con un orologio che valeva 40 euro e alla fine si ritrova con (40 - 30 + 35) = 45 euro, perciò ha guadagnato 5 euro.
La prima vendita dell'orologio a 40 euro è un mero scambio e non porta nessun guadagno né perdita. Il guadagno si ha soltanto dopo aver ricomprato l'orologio per 30 euro e averlo rivenduto per 35 euro.
Infatti: guadagno = ricavo - spesa."
Il commerciante telefona al suo commercialista che gli dice:
"Quando vende il suo orologio per 40 euro e lo ricompra per 30 euro, ha guadagnato 10 euro perché ha lo stesso orologio e 10 euro in più.
Quando lo rivende per 35 euro, si tratta di un mero scambio e non realizza alcun guadagno nè perdita.
Perciò ha guadagnato 10 euro."
Il commerciante, dopo una giornata di così duro lavoro, torna a casa e racconta tutto alla moglie, la quale gli spiega:
- Caro, questa mattina avevi un orologio e ora hai 45 Euro, ma quanto ti costerà domani un altro orologio per andare avanti nel tuo commercio? Fino a domani non si può dire quanto hai guadagnato.
Il commerciante, quella sera, guardandosi allo specchio si chiede perplesso: - Oggi ho guadagnato o perso? Quanto?
Buona settimana a tutti

Nel testo del quesito sono presentati tre ragionamenti apparentemente corretti, che lasciano spiazzato il lettore poco attento. Di fatto, possiamo a ben ragione eliminare l'apparentemente, dacché, dato un presupposto che ci apprestiamo ad analizzare, i tre ragionamenti sono corretti.
Per come viene presentato il quesito, è infatti impossibile stabilire se il commerciante abbia guadagnato o perso: tutto dipende dal valore di partenza dell'orologio.
Il ragionamento del commerciante assume implicitamente che l'orologio valga 30€: vendendo la prima volta l'orologio, guadagna 40€; sottratti i 30€ del riacquisto ne rimangono 10; nella seconda vendita dell'orologio, a 35€, si guadagnano 5€ solo se l'orologio vale 30€.
La segretaria ha ragione se l'orologio vale 40€: solo così la prima vendita può considerarsi un mero scambio, e il guadagno arriva solo con l'acquisto a prezzo più basso e la vendita a prezzo più alto dell'acquisto, secondo l'equazione guadagno = ricavo - spesa.
A sua volta, il commercialista espone un ragionamento corretto nel caso in cui l'orologio valga 35€: la seconda vendita è un mero scambio.
La moglie, infine, esprime probabilmente il punto di vista più adeguato alla situazione: sapere il guadagno sull'orologio è importante per gli affari del marito ma non per la vita concreta, in cui ciò che conta è solo la quantità di denaro che il marito ha con sé al termine di queste transazioni, e cioè 45€.
Il commerciante avrà guadagnato se riuscirà a guadagnare in futuro investendo quello che ha.
Un caso non contemplato è poi quello in cui il valore dell'orologio sia superiore ad ogni prezzo di vendita: il commerciante potrebbe essere spinto ad una svalutazione di tal natura ad esempio dalla necessità di liberarsi di merce in eccesso, o in prossimità della chiusura del negozio, o in una situazione di difficoltà economica, o altro.
Alla domanda del commerciante non si può quindi rispondere in modo univoco; si può forse consigliargli di considerare se lo sforzo compiuto nel lavoro sia stato proficuo e vantaggioso; questo, però, è dettato da un criterio soggettivo, a cui solo lui può dare una risposta.
 
Buona settimana, 
Samuele :)
(Ho guardato gli altri quesiti: per mancanza di tempo li lascio agli altri avventori del forum: se il prossimo fine settimana non ci saranno ancora risposte e sarò meno impegnato dirò la mia.)