29 agosto 2016 - 20:41

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di Luca Lupo

A febbraio la prima opportunità, a giugno persino un’altra. L’istituto neurologico Carlo Besta di Milano ha ospitato così quattro alunni di classe quarta del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Caravaggio per uno stage di alternanza scuola–lavoro nell’anno scolastico 2015/2016: si tratta di Francesco Scarri ed Ilaria Lodola (primo periodo); Luca Lupo e Giacomo Mandarano (secondo periodo).

È senza dubbio una possibilità che ora sembra sempre più preclusa ai ragazzi che non rientrano nella nuova legge 107/15 (in decorrenza dal 2016 per il nuovo triennio liceale), ma che si è fatta realtà dopo un’attenta selezione da parte dell’ente promotore per i quattro studenti.

L’istituto, un vero polo di eccellenza nel campo neurologico, ha fin da subito steso un intenso ed interessante programma di quattro giorni per i giovani liceali, permettendo loro di entrare realmente a contatto con le varie divisioni dell’ambiente ospedaliero. Sotto il coordinamento della dottoressa Ida Milanesi in qualità di tutor, i due periodi di stage sono stati svolti con la stessa scansione: incontro mattutino col tutor, indirizzamento ai reparti ed infine briefing per concludere la giornata, con l’impegno di redigere una breve relazione delle attività svolte per il giorno seguente. Organizzato tutto in maniera professionale, grande disponibilità dei medici a rispondere ai quesiti degli studenti e a dedicare loro del tempo davvero prezioso. L’impatto è stato fin da subito molto positivo: a partire dall’opportunità di seguire dall’altra parte i pazienti sottoposti ad esami diagnostici (TAC e risonanze), all’occasione di partecipare alla loro refertazione insieme ai radiologi; dalla possibilità di far parte (almeno per il camice che indossavano) del team di neurochirurghi durante il giro di visite in reparto, alla straordinaria emozione di assistere per la prima volta allo svolgersi di interventi in sala operatoria (come la rimozione di meningiomi e un intervento su una spina bifida).

Le emozioni non sono di certo mancate neppure negli altri reparti, a partire dalla neuroncologia: una sinottica ma esaustiva presentazione della modalità dell’inquadramento clinico–medico e la spiegazione delle principali patologie tumorali (meningiomi, neurofibromatosi I e II, gliomi e per concludere il temibile glioblastoma) hanno permesso agli studenti di partecipare con cognizione di causa al giro di visite mattutine in reparto, di ascoltare con attenzione le parole dei medici immaginandosi già orgogliosi tirocinanti che con carta e penna in mano sono pronti a non lasciarsi sfuggire nessun particolare.

Sensazionale è stata la visita al reparto di radioterapia e l’opportunità di toccare con mano le sofisticate tecniche per la cura dei tumori cerebrali, tra cui l’acceleratore “Cyber Knife”, che inaugurando la radiochirurgia sostituisce al bisturi metallico un altrettanto affilato ed estremamente preciso “bisturi di luce”. A coronare le esperienze persino l’indimenticabile possibilità di provare fattivamente l’unico simulatore europeo di operazioni chirurgiche: gli studenti hanno sperimentato cosa accade durante la rimozione di un tumore, i rischi dell’operazione, le difficoltà correlate e soprattutto l’attenzione che è necessario mantenere. Terminato lo stage ognuno di loro è tornato alle proprie occupazioni, indiscutibilmente arricchito da questa esperienza edificante e, perché no, un po’ nostalgico di quell’aria che gli aveva trasmesso curiosità ed entusiasmo durante questa intensa avventura.