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Andrés Testa Herranz
Ore 8:00, Giovanni Bisaglia, campione delle ultime 4 edizioni della Straliceo, (da quando, in pratica, frequenta il liceo) é pervaso dall'ansia: "La quinta è la più difficile, i riflettori di mezzo mondo sono puntati su di me".
In via confidenziale mi racconta che ha iniziato a scaldarsi alle 6:30 del mattino tirando pugni ad un prosciutto appeso in cucina mentre ascoltava Heroes di David Bowie.
8:10: briefing organizzativo rivolto alle classi quinte che preparano la gara. Metà della gente dorme, l'altra metà non capisce ciò che sta dicendo il professor Colombo.
8:17: Foresti é già in giro a fare foto ai tombini e all'alba. Guarda che poi non te le mettiamo su Instagram.
8:48: montare i gazebi é facile come montare una tenda da campeggio.
Sulle pendici dell'Everest.
Durante una bufera.
Con i piedi.
9:10: "Tu, che non stai facendo niente! Mi aiuti a portare le sedie e i tavoli?"
"Avrei da fare..."
"Uffa, volevo farlo io il giornalista!"
9:30: il termometro dice -23 °C. La Siberia non è poi così lontana.
9:50: ma é la coda per il padiglione del Giappone? No, ma và, é la partenza della straliceo.
10:15: finalmente si parte. All'uscita del cancello qualcuno è già stanco.
10:30: la tensione si sente anche alla zona arrivi/segreteria: "Ho paura di sbagliare a inserire i dati, sono così tanti..."
Non preoccupatevi ragazzi, a noi ci basta raggiungiate il livello della segreteria scolastica.
11:00: dopo il lungo sforzo, il meritato ristoro: tè e pasticcini. Scusate, tè e mele; tante mele.
Post Gara (11:00-12:00)
All'arrivo si è cercato di intervistare più gente possibile per capire veramente come sia sentita la Straliceo dagli alunni. A causa della scarsità di individui dedicati all'ufficio stampa, si é riusciti a cogliere solo pochi, di quei sicuramente moltissimi pensieri che circolavano in testa ai Galileiani dopo la corsa.
Eccone comunque il resoconto.
La domanda era semplice e basilare
Cosa ne pensi della campestre?
"Io sinceramente aspettavo la quinta per non correre e invece sono in una delle quinte che non è stata scelta per l'organizzazione... mi hanno fregata di nuovo!"
[una ragazzina di prima, visibilmente scossa e provata dallo sforzo fisico]: "NO, NO!"
"Io sono contento perché così conosciamo meglio sia i nostri compagni sia i professori... e poi è bello correre con gli amici!"
[genitore di un alunno] "Anche per noi genitori è molto coinvolgente poter partecipare alla vita della scuola, ci sentiamo giovani di nuovo."
"è utile per evadere... però ci vorrebbe qualcosa di più del tè e delle mele..."
"Si corre..."
"No, scusa, sono morta"
"Mele e tè gratis!"
"è una buona occasione per fare dello sport all'aria aperta.." No dai, seriamente, lascia stare le frasi registrate. "Eh... allora: odio correre"
[professor Diego Carminati]: "Io non ho più l'età..."
Riassumendo.
Non si vede tutti i giorni una scuola che riesce a mediare e a collaborare con così tanti enti diversi, per organizzare una manifestazione del genere con un tale spirito volontaristico. Non si vede tutti i giorni una scuola così unita col territorio. Non si vede tutti i giorni una scuola che utilizza una giornata intera per educare alla salute e all'attività fisica.
Insomma, una vera e propria giornata di scuola "extra moenia" come l'ha definita il preside (citazione che, a parte qualche latinista per professione, hanno colto tre persone).
Quindi, come alla cerimonia degli Oscar, partono ora i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa giornata possibile.
Grazie all'associazione genitori, all'AVIS di Caravaggio per le coppe e i premi, agli Alpini, per il tanto lodato tè-post-gara, all'associazione Carabinieri, alla Protezione Civile e ai Vigili per la sicurezza.
Grazie alla Cooperativa Famiglie Lavoratori, che ha messo a disposizione 3 quintali e mezzo di mele. Sì, avete letto bene.
Grazie all'amministrazione comunale, al dottor Federico Merisi, alla Croce Rossa italiana di Caravaggio.
Un grazie va anche ai ragazzi delle classi quinte che si sono reinventati come addetti all'area ristoro, fotografi, apri e chiudi fila, infermieri al check point salute, Dj e addetti audio per i microfoni.
Grazie ai professori, che si sono "sporcati le mani" per correre a fianco dei loro studenti.
Ma soprattutto, grazie a noi Galileiani, che non solo ci alziamo ogni mattina per andare a scuola; come se non bastasse, qualche volta ci alziamo anche per fare dello sforzo fisico non da poco.
Per concludere, due dichiarazioni esclusive del dopo gara.
Come ti senti? [Giovanni Bisaglia, arrivato alla fine terzo]: "Normale dai... era giusto fare vincere un po' anche gli altri..."
Come hai fatto ad andare così forte quest'anno?
[Andrea Gatti, vincitore del triennio maschile]: "Uscivo a correre due volte a settimana..."
Ah ti allenavi per la campestre?
[Andrea Gatti]: "No, mi allenavo per me stesso."